L’aria degli ambienti chiusi è importante!
Trascorriamo il 90% del nostro tempo al chiuso, in genere per nove ore al giorno condividendo spazi, sul lavoro, nei mezzi pubblici, ecc., con altre persone.
Di solito non dedichiamo molti pensieri alla qualità dell’aria all’interno delle stanze, ma dovremmo farlo.
L’aria che respiriamo al chiuso è fino a 5 volte più inquinata di quella esterna.
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La gestione allarmista del tema Coronavirus da parte dei media ha provocato una vera e propria psicosi di massa, causando danni all’economia e al turismo. La presidente di Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo), Ivana Jlenic, parla di “situazione fuori controllo e di una gravità assoluta”, situazione a cui però, tutti noi, dobbiamo reagire con fiducia e ottimismo.
L’Ecocert è un vero e proprio organismo di certificazione e controllo nato nel 1991 in Francia. Quest’ultimo presenta ulteriori sedi in 24 nazioni, ma la sua sfera d’azione comprende oltre 80 paesi nel mondo.
Il problema dell’impatto ambientale delle aziende sul territorio è un argomento che è stato trattato durante l’ultimo decennio. Anche per le strutture alberghiere, al pari di altre aziende, è possibile acquisire alcune certificazioni, che potremo definire più «generiche», come la ISO 14001 o Certificazione di sistema ambientale. Attraverso questa certificazione si attesta che l’azienda e nel nostro caso una struttura ricettiva ha posto in essere un sistema di gestione, di monitoraggio e di continuo miglioramento per quanto concerne le proprie perfomance ambientali, che consentono di ridurre l’impatto sull’ambiente e, di conseguenza, anche i costi di gestione.
Al momento non esiste un sistema che sia universalmente accettato, all’interno del settore ricettivo, che comunichi l’ecosostenibilità di una struttura ricettiva. Tuttavia, non è un titolo di cui qualsiasi struttura può fregiarsi senza averne diritto.
Nel cambio delle abitudini ha inciso sicuramente un’ispirazione di tipo ecologico, che parte in alcuni casi dall’aver sperimentato la fruizione del panorama naturalistico, che ha rappresentato un input per un approccio più rispettoso dell’ambiente. Più della metà dei partecipanti sono stati spinti da una consapevolezza dell’impatto distruttivo che il turismo non responsabile ha sull’ambiente.